Le nostre famiglie di agricoltori
Marc Jobin e Thierry Froidevaux, Saignelégier (JU)
«Ci sta a cuore trovare soluzioni che vadano bene per tutti, non solo per noi»
Il 20 maggio 2025 sarà inaugurato il nuovo sentiero didattico a Saignelégier (JU). Un progetto al quale voi due avete dato un contributo decisivo: Marc Jobin quale municipale responsabile del dicastero «Pascoli, boschi, rifiuti» e Thierry Froidevaux quale allevatore di vacche madri. Che cosa vi ha spinto a impegnarvi su questo fronte?
Marc Jobin: Le Franches-Montagnes sono una meta molto apprezzata per il tempo libero. La nostra regione è caratterizzata dai grandi pascoli boschivi tipici del Giura, destinati ai branchi di cavalli e alle mandrie di bovini, ma è attraversata da una fitta rete di sentieri escursionistici. Negli ultimi anni, purtroppo, ci sono stati incontri non del tutto piacevoli tra gli animali al pascolo e escursionisti di passaggio o anche abitanti del posto. Molti agricoltori hanno iniziato a preoccuparsi. Per noi è importantissimo garantire l’incolumità di chi percorre i sentieri della nostra regione a piedi o in bicicletta, ma ci sta anche a cuore preservare la tradizionale attività di pascolo.
Thierry Froidevaux: I nostri pascoli sono attraversati da numerosi sentieri, che sono utilizzati non solo da molti escursionisti, ma anche da ciclisti e da persone a cavallo. Una volta mi sono appostato per due ore, in una giornata di bel tempo, e ho contato ben 400 passaggi! Qualche anno fa, purtroppo, si è verificato un incidente con una delle madri della nostra mandria. Il suo vitello, ancora piccolino, si trovava da un lato del sentiero, lei dall’altra. Un escursionista ha cercato di passare tra loro e lei lo ha caricato e travolto. Fortunatamente l’escursionista non ha riportato ferite gravi. Ma gli incidenti vanno assolutamente evitati, di qualsiasi tipo.
Che cosa vi aspettate dal sentiero didattico?
Marc Jobin: Mi auguro che per chi visita la nostra regione il sentiero didattico sarà un’opportunità in più per riflettere sul proprio rapporto con gli animali al pascolo e per assumersi la responsabilità dei propri comportamenti. Inoltre, sarà un’ottima occasione per sensibilizzare anche gli abitanti su questioni riguardanti l’agricoltura, che non tutti conoscono.
Thierry Froidevaux: La popolazione svizzera aumenta, ma il suo contatto diretto con l’agricoltura diminuisce – quindi anche il contatto con gli animali da reddito che vivono nelle aziende agricole. Il sentiero didattico potrà aiutare a instaurare un dialogo ma anche, più concretamente, a «canalizzare» i visitatori, in modo che seguano un determinato percorso invece di un altro.
Perché? Ci sono molti escursionisti o ciclisti che si allontanano dai sentieri?
Thierry Froidevaux: No, per fortuna sono rari. Ma la rete di sentieri è davvero molto fitta e i tracciati sono stabiliti dalle autorità cantonali. In altre parole, non posso mettermi a modificarli come meglio credo. In un punto, però, ho messo una freccia con un’indicazione che invita a seguire il sentiero e a evitare di prendere la scorciatoia attraverso il pascolo, specificando che chi accede al pascolo la fa a proprio rischio e pericolo.
E l’indicazione è rispettata?
Thierry Froidevaux: Sì, direi che il 95 per cento degli escursionisti prende l’indicazione sul serio.
Quindi si augura che gli escursionisti scelgano di seguire il tracciato del sentiero didattico?
Thierry Froidevaux: Sì, esatto. Così potrò anche organizzarmi meglio con gli animali che metterò al pascolo lungo il percorso. I cavalli e i manzi di solito non sono un problema, così come le mandrie di madri accompagnate da vitelli già grandi. Ma le madri che hanno ancora un vitello piccolo è meglio metterle al pascolo sui prati vicini all’azienda, lontano dai luoghi dove passano i turisti.
Per garantire l’incolumità dei turisti avete adottato anche altre misure?
Marc Jobin: Abbiamo analizzato la situazione con l’aiuto del Servizio per la prevenzione degli infortuni nell’agricoltura (SPIA).* Un luogo che presentava veramente molti rischi era il campeggio di Saignelégier, così il Comune ha deciso di posare una recinzione lungo entrambi i lati del percorso che conduce lì. Un intervento insolito, che però ha rassicurato tutte le persone coinvolte. Inoltre, gli allevatori si stanno impegnando a fare in modo che le bovine non partoriscano al pascolo oppure lo facciano in luoghi non esposti.
Thierry Froidevaux: Esatto, anch’io faccio così. Inoltre, cerco di osservare il carattere dei miei animali. Ho notato che il nervosismo o la calma sono caratteristiche ereditarie. Per me è importante che nella mandria le madri siano socievoli e abbiano un buon carattere. E, ovviamente, all’entrata dei miei pascoli sistemo anche i cartelli di avvertimento ideati da Vacca Madre Svizzera / SPIA. Inoltre, lungo certi passaggi metto delle recinzioni.
In che misura le altre persone che prendono parte al sentiero didattico e alle misure di sicurezza sono un sostegno in questa direzione?
Marc Jobin: Tutte le persone coinvolte desiderano sinceramente che l’operazione arrivi a buon porto. Ci sta a cuore trovare soluzioni che vadano bene per tutti, non solo per noi.
Un approccio davvero esemplare! Vi auguriamo – e ci auguriamo – che il sentiero didattico soddisfi tutte le aspettative e possa contribuire all’incolumità di chi cammina o pedala nelle Franches-Montagnes. Vi ringraziamo per l’intervista e per la collaborazione e vi auguriamo buona continuazione!
*Servizio per la prevenzione degli infortuni in agricoltura (SPIA)
Il Servizio per la prevenzione degli infortuni in agricoltura (SPIA) è il centro di competenza svizzero per la sicurezza sul lavoro e la protezione della salute nel settore primario e negli ambiti professionali ad esso vicini. Considerato che la maggior parte degli incidenti con un bovino avviene nelle aziende agricole, per ridurre i rischi il Servizio si concentra in primo luogo sull’informazione degli allevatori e su corsi di formazione. Questo non gli impedisce di occuparsi anche della sicurezza di terzi, in modo particolare gli utenti di sentieri escursionistici, e di fornire la sua consulenza alle autorità comunali e ai proprietari di animali (ad es. in merito ai pascoli e alle recinzioni). Organizza corsi sulla gestione delle mandrie al pascolo e mette a disposizione materiale informativo per il grande pubblico. Da quasi 20 anni collabora con Vacca Madre Svizzera (VMS), l’Unione svizzera dei contadini, Sentieri Svizzeri e Svizzera Mobile per prevenire incidenti tra escursionisti e mandrie di bovine madri.
Vedi qui le regole per un comportamento corretto in caso di incontro con il bestiame.
I partner dell'intervista
Thierry Froidevaux
Thierry Froidevaux gestisce un’azienda agricola in affitto di 75 ettari, in larga parte pascoli, anche comuni. Circa un terzo della superficie è destinato alla promozione della biodiversità. Per un avvicendamento ottimale, coltiva anche orzo da foraggio e farro. Nell’azienda biologica vivono 25 vacche madri di razza Grigia Retica con i loro vitelli. I pascoli accolgono anche 60 cavalli, soprattutto di razza Franches-Montagnes, e durante il periodo di vegetazione anche una quarantina di manzi.
(foto messa gentilmente a disposizione)